In un universo post-apocalittico, un gruppo di sopravvissuti costruisce una macchina per trovare un mondo migliore. Nel farlo, tentano maldestramente di ricostruire una versione bizzarra e incompleta della storia umana. Dal loro lavoro nasce Tcharounga, il grillo gigante, speranza per l'altrove o eterno riavvio? Folle favola ecologica, Il mangiatore di mondi ci invita con umorismo a mettere in discussione il nostro rapporto con la tecnologia e l'ambiente. E se la cosa migliore fosse non fare nulla? Non ricominciare? Due attori, due manipolatori e un pupazzo gigante vi pongono questa domanda: potete rispondere? Dialogo tra due attori e un pupazzo gigante, lo spettacolo di strada racconta la storia di un grillo goloso, metafora degli appetiti voraci di un'umanità sul punto di inghiottire il pianeta. Combinando una riflessione sul nostro rapporto con l'ambiente e una sfida tecnica, questa creazione ruota attorno a un grillo meccanizzato delle dimensioni di un'automobile. Speranza o sventura, l'insetto invita il pubblico a compiere un salto unico e quotidiano.